Libertà e diritti fondamentali
Esperienze di pluralismo giuridico nel Regno Unito:
l’applicazione del diritto islamico come strumento del multiculturalismo e la questione dell’eguaglianza
Elettra Stradella
DOI: 10.69099/RCBI-2024-2-02-N6S
ABSTRACT
Il contributo si sofferma sull’esperienza di pluralismo giuridico presente nel Regno Unito, ed in particolare sugli spazi di riconoscimento, o accettazione, di una forma di autonomia giurisdizionale minoritaria che si concretizza soprattutto nei confronti della minoranza musulmana presente sul territorio.
La questione dell’applicazione della Shari’ah, affrontata anche con riferimento al quadro europeo ed alla giurisprudenza rilevante della Corte Edu, è studiata attraverso un approccio diacronico che guarda alla storia delle rivendicazioni minoritarie di matrice islamica e all’impatto che hanno esercitato sull’accettazione/costruzione di un paradigma di interlegalità. L’approccio seguito, adottando una prospettiva di genere, evidenzia le criticità del pluralismo giuridico quando non condizionato alla garanzia dei diritti fondamentali, ed in particolare dell’eguaglianza di genere, e cerca dunque di individuare possibili soluzioni volte a indirizzare i possibili “accomodamenti trasformativi”, resi opportuni, se non necessari, dal multiculturalismo, verso la tutela dei diritti delle donne, potenzialmente vittime del c.d. “paradosso della vulnerabilità multiculturale”.
The contribution focuses on the experience of legal pluralism in the United Kingdom, particularly on the spaces for recognition or acceptance of a form of minority jurisdictional autonomy, which mainly pertains to the Muslim minority in the country. The issue of the application of Shari'ah, also examined with reference to the European framework and relevant case law of the European Court of Human Rights (ECtHR), is studied through a diachronic approach that considers the history of Islamic-origin minority claims and the impact they have had on the acceptance/construction of an interlegality paradigm. The approach taken, from a gender perspective, highlights the criticalities of legal pluralism when not conditioned by the guarantee of fundamental rights, particularly gender equality. It therefore seeks to identify possible solutions aimed at orienting potential 'transformative accommodations,' which are made appropriate, if not necessary, by multiculturalism, towards the protection of women's rights, who may be at risk of the so-called 'paradox of multicultural vulnerability.
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